martedì 13 settembre 2011

L'educazione del Carlino


Il linguaggio del cane
Prima di parlare dell'educazione del
carlino, è fondamentale sapere come comunicare con lui.
Il cane utilizza una serie di segnali diversi,
quelli vocali come guaire, per esprimere la sua sofferenza, abbaiare, per segnalare che c'è un intruso per richiamare la nostra attenzione, ringhiare, per mostrare il suo stato aggressivo nei confronti di animali o persone. Il cane usa i messaggi acustici anche per comunicare a notevole distanza; un classico esempio è quando nel bel mezzo della notte si scatenano cori di cani sparsi nel vicinato, che molto probabilmente si segnalano l'un l'altro che si è sentito un rumore sospetto, o che sta passando qualcuno davanti ad una casa; lo scopo è segnalare un pericolo al gruppo, in maniera che si possa preparare alla difesa. Altri sono i messaggi che il cane trasmette a voce e diversi in funzione del tipo di voce utilizzato: il cucciolo segnala alla mamma, con lamentosi guaiti, che ha freddo, fame o bisognoso di cure; l'adulto segnala al compagno abbaiando un pericolo o una preda; il maschio segnala alla femmina con una varietà di suoni il proprio ardore amoroso.

Primo piano di un cucciolo pug

Il linguaggio del cane

Prima di parlare dell'educazione del
carlino, è fondamentale sapere come comunicare con lui.
Il cane utilizza una serie di segnali diversi,
quelli vocali come guaire, per esprimere la sua sofferenza, abbaiare, per segnalare che c'è un intruso per richiamare la nostra attenzione, ringhiare, per mostrare il suo stato aggressivo nei confronti di animali o persone. Il cane usa i messaggi acustici anche per comunicare a notevole distanza; un classico esempio è quando nel bel mezzo della notte si scatenano cori di cani sparsi nel vicinato, che molto probabilmente si segnalano l'un l'altro che si è sentito un rumore sospetto, o che sta passando qualcuno davanti ad una casa; lo scopo è segnalare un pericolo al gruppo, in maniera che si possa preparare alla difesa. Altri sono i messaggi che il cane trasmette a voce e diversi in funzione del tipo di voce utilizzato: il cucciolo segnala alla mamma, con lamentosi guaiti, che ha freddo, fame o bisognoso di cure; l'adulto segnala al compagno abbaiando un pericolo o una preda; il maschio segnala alla femmina con una varietà di suoni il proprio ardore amoroso.

Segnali visivi:
il cane usa varie parti del suo corpo per lanciare dei messaggi, come abbassare le zampe anteriori, per invitare al gioco, tenere la coda e le orecchie abbassate, per mostrare il proprio stato di timore, rizzare il pelo quando si trova in uno stato di allerta, scodinzolare per esprimere uno stato di contentezza, ecc. Le espressioni del muso ovvero la mimica facciale che nel carlino è molto spiccata, è fondamentale nel linguaggio del cane. Le diverse posizioni delle orecchie, insieme a quelle delle labbra, ci possono rivelare le intenzioni del cane. Ad esempio : sguardo fisso, unito a un brontolio sordo e da un rizzarsi del pelo sono segnali di minaccia. Sguardo abbassato e sfuggente indica timidezza o paura. Sguardo assente e scarsa reazione ai segnali che gli trasmettiamo possono indicare qualcosa che non va a livello organico ecc.


Comunicare con il cane con le parole

Molti proprietari di
carlini sostengono che il proprio cane capisca letteralmente il significato delle parole, la scienza non ha ancora dimostrato che questo fenomeno sia vero oppure no; l'unica cosa certa è in realtà, che il cane impara ad associare un certo nostro segnale a un suo comportamento e successivamente a una nostra risposta a questo: per esempio può associare la parola "vieni" all'atto di avvicinarsi a noi e al fatto di riceverne in premio un bocconcino prelibato; alla parola "seduto" al sedersi davanti a noi per ricevere subito dopo una carezza accompagnata da un "bravo", oppure la parola "via!" al suo tentativo di salire sul divano, seguita da un "no!" secco di disapprovazione ecc. Attraverso queste associazione il carlino impara che c'è relazione tra un certo segnale acustico, il suo comportamento di risposta e ciò che ne consegue, sopratutto se si tratta di un premio. La parola-segnale corrispondente a ogni messaggio che vogliamo trasmettergli può essere di qualsiasi tipo, l'importante è che per ogni messaggio venga usata sempre la stessa parola, altrimenti il nostro carlino andrà in confusione e non potremo aspettarci che ubbidisca a segnali diversi che vogliono però indicare la stessa cosa!!

Primo piano di un cucciolo pug

Il linguaggio del cane

Prima di parlare dell'educazione del
carlino, è fondamentale sapere come comunicare con lui.
Il cane utilizza una serie di segnali diversi,
quelli vocali come guaire, per esprimere la sua sofferenza, abbaiare, per segnalare che c'è un intruso per richiamare la nostra attenzione, ringhiare, per mostrare il suo stato aggressivo nei confronti di animali o persone. Il cane usa i messaggi acustici anche per comunicare a notevole distanza; un classico esempio è quando nel bel mezzo della notte si scatenano cori di cani sparsi nel vicinato, che molto probabilmente si segnalano l'un l'altro che si è sentito un rumore sospetto, o che sta passando qualcuno davanti ad una casa; lo scopo è segnalare un pericolo al gruppo, in maniera che si possa preparare alla difesa. Altri sono i messaggi che il cane trasmette a voce e diversi in funzione del tipo di voce utilizzato: il cucciolo segnala alla mamma, con lamentosi guaiti, che ha freddo, fame o bisognoso di cure; l'adulto segnala al compagno abbaiando un pericolo o una preda; il maschio segnala alla femmina con una varietà di suoni il proprio ardore amoroso.

Segnali visivi:
il cane usa varie parti del suo corpo per lanciare dei messaggi, come abbassare le zampe anteriori, per invitare al gioco, tenere la coda e le orecchie abbassate, per mostrare il proprio stato di timore, rizzare il pelo quando si trova in uno stato di allerta, scodinzolare per esprimere uno stato di contentezza, ecc. Le espressioni del muso ovvero la mimica facciale che nel carlino è molto spiccata, è fondamentale nel linguaggio del cane. Le diverse posizioni delle orecchie, insieme a quelle delle labbra, ci possono rivelare le intenzioni del cane. Ad esempio : sguardo fisso, unito a un brontolio sordo e da un rizzarsi del pelo sono segnali di minaccia. Sguardo abbassato e sfuggente indica timidezza o paura. Sguardo assente e scarsa reazione ai segnali che gli trasmettiamo possono indicare qualcosa che non va a livello organico ecc.



Comunicare con il cane con le parole

Molti proprietari di
carlini sostengono che il proprio cane capisca letteralmente il significato delle parole, la scienza non ha ancora dimostrato che questo fenomeno sia vero oppure no; l'unica cosa certa è in realtà, che il cane impara ad associare un certo nostro segnale a un suo comportamento e successivamente a una nostra risposta a questo: per esempio può associare la parola "vieni" all'atto di avvicinarsi a noi e al fatto di riceverne in premio un bocconcino prelibato; alla parola "seduto" al sedersi davanti a noi per ricevere subito dopo una carezza accompagnata da un "bravo", oppure la parola "via!" al suo tentativo di salire sul divano, seguita da un "no!" secco di disapprovazione ecc. Attraverso queste associazione il carlino impara che c'è relazione tra un certo segnale acustico, il suo comportamento di risposta e ciò che ne consegue, sopratutto se si tratta di un premio. La parola-segnale corrispondente a ogni messaggio che vogliamo trasmettergli può essere di qualsiasi tipo, l'importante è che per ogni messaggio venga usata sempre la stessa parola, altrimenti il nostro carlino andrà in confusione e non potremo aspettarci che ubbidisca a segnali diversi che vogliono però indicare la stessa cosa!!

Segnali olfattivi, trasmessi con l'emissione di urina, di feci, saliva e da ghiandole apposite. Specialmente se abbiamo un pug maschio avremo notato che durante la passeggiata quotidiana, o se ci rechiamo in un ambiente non abituale, il nostro carlino "marcherà"con la sua urina, tutto ciò che è in posizione "verticale", per indicare il proprio territorio. In questo modo il nostro cane segnala agli altri cani che quel luogo è suo, e di conseguenza anche tutte le femmine disponibili ad accoppiarsi sono sue. Oppure nei periodi di calore vengono emessi i ferormoni, secrezioni con un odore particolare che indica la disponibilità all'accoppiamento. Tutti questi segnali combinati tra di loro creano una sorta di linguaggio


La scala gerarchica
I comportamenti del carlino sono determinati oltre che dal patrimonio genetico ereditato, anche dall'ambiente in cui vive, da quando è cucciolo fino all'età adulta. Quindi per impostare una corretta educazione al fine di ottenere un animale equilibrato e non "nevrotico", è importante iniziare a comunicare con lui da quando è cucciolo, perchè come per gli umani, è sopratutto nel primo periodo di vita che ha la massima capacità di apprendimento.
All'origine, il cane è un animale che vive dentro un branco gerarchizzato. Dove ogni componente ha il suo ruolo, e dove esiste un capo branco che domina sull'intera gerarchia. Per il cucciolo quindi il branco diventa la vostra famiglia.
E' importantissimo che il vostro
cucciolo pug trovi rapidamente e naturalmente il suo posto gerarchico. Nella popolazione canina tutti i rapporti sociali sono gerarchizzati; esistono soltanto dei dominanti, o dei sottomessi; il rapporto d'uguaglianza non esiste. Se il capo non siete voi, lo sarà quindi il cane, con tutti i rischi che questo implica! L'errore da non commettere è di dare l'illusione al cane di essere il capo, si giungerebbe ad una situazione pericolosa per tutti. Il cane deve passare dopo i membri della famiglia; bisogna farglielo capire con qualche accorgimento: I premi: carezze, ghiottonerie... sono concesse sulla decisione del padrone e non su richiesta del carlino, evitate i giochi eccitanti e soprattuto, evitate di essere il perdente.
Il cibo: I padroni mangiano prima del
carlino; non dare niente mentre mangiate voi. Il cane dispone di una ciotala e del suo cibo, non ha accesso ai vostri alimenti. Il pug deve accettare senza ringhiare che il suo padrone gli riprenda la sua ciotola o il suo osso.Il controllo dell'ambiente: impedire al cane l'accesso alle stanze da letto; deve avere un posto suo, soltanto suo. Se il pug ha il diritto di salire sul divano, deve scendere subito a richiesta. Mai lasciare che il cane si appropri del vostro posto! Quell'instinto di proprietà può fare sorgere gravi problemi. Nel caso in cui il carlino abbia la propensione ad essere troppo dominante: Toglietegli la ciotola 15 minuti dopo avergli dato il suo cibo (mangiare lentamente, davanti agli altri membri del branco è una prerogativa di dominanza; non bisogna accettarlo!).
Quando entrate o uscite da una porta, obbligatelo a passare dietro di voi.
Siate inflessibile! Mai darsi vinti! Dovete avere sempre l'ultima parola.

Il carlino ama:
I carlini come tutti gli altri cani, si nutrono letteralmente di amore: la loro è una vera e propria vocazione. Manifestano un attaccamento viscerale verso i propri compagni di vita, siano essi uomini o altri cani, e lo esprimono volendo sempre stare con loro e facendo incredibili festeggiamenti ogni volta che si riuniscono dopo una separazione, comunque sempre dolorosa; anche i nuovi incontri sono quasi sempre caratterizzati da grande entusiasmo e felicità di conoscere qualcuno.
Pongono l'amore talmente in cima al loro modo di essere che molto spesso esprimono felicità nel salutare perfino coloro che li abbiano maltrattati. I
carlini privati di affetto e stimoli sociali, sviluppano spesso caratteri duri e scontrosi, manifestando forti difficoltà di relazione con gli altri.
E' quindi chiaro che per avere un buon rapporto con un
pug è necessario trasmettergli la felicità che deriva dallo stare con lui; i carlini devono sentire il gusto di vivere in branco, il più possibile vicino ai loro compagni, amano la vicinanza, il contatto fisico, la comunicazione. Un pug tenuto ai margini della vita familiare, ignorato o trascurato può sviluppare comportamenti negativi e certamente non sarà felice: l'idea che il cane debba fare il cane sulla quale molti si basano per tenerlo sempre fuori casa, magari al gelo, o chiuso in un recinto è quanto di più sbagliato si possa fare.
La loro vita ideale è quella che li veda sempre a stretto contatto con il proprio branco-famiglia e non dobbiamo mai dimenticare che le separazioni, anche brevi, non sono mai piacevoli, perché vanno contro l'istinto canino di rimanere sempre uniti ai propri compagni.
In ogni caso, tenere il proprio cane vicino a sé non significa viziarlo bensì, semplicemente, andare incontro al suo istinto. Però il confine fra l'assecondare la sua natura e lo scivolamento negli errori di educazione è labile e può essere facilmente superato: infatti, purtroppo, sbaglia anche chi esagera nell'assecondare troppo il proprio
carlino fino a permettergli di tutto.

Alimentazione del Carlino

Alimentazione naturale o casalinga
I cani sono animali carnivori, ma a causa di un lungo processo di adattamento e convivenza con l'uomo li ha portati a consumare anche prodotti di origine non animale. L'alimentazione ideale consiste quindi, in una combinazione giusta di : proteine, carboidrati, grassi, vitamine e minerali, e varia a seconda della razza, dell'età, dello stato fisiologico ( mantenimento, crescita, riproduzione, lattazione. )
Proteine: Le proteine sono fondamentali poichè sono alimenti plastici che intervengono nella costruzione dell'organismo e servono per la formazione di nuove cellule. Queste possono essere di origine vegetale come piselli, soia fagioli ecc oppure di origine animale come la Carne. Se il nostro carlino tollera ogni tipo di carne, possiamo dargli : bovino, pollo, suino, cavallo ed altro, a seconda della qualità può essere somministrata cruda o scottata. Solo la carne di suino andrà somministrata completamente cotta.Pesce: E' una buona fonte di proteine ad alta digeribilità, ricco di vitamine e minerali è molto adatto ai pug in fase di crescita.Uova: Le uova sono molto ricche di proteine, vitamine e grassi. Particolarmente indicate per i cuccioli, i riproduttori e durante la lattazione. Possono sostituire parzialmente la carne e il pesce ed essere somministrate crude.Latte: Altra fonte di proteine che non può sostituire la carne o il pesce, ma può essere un aggiunta alla dieta a patto che il cane lo digerisca, infatti alcuni soggetti adulti non lo digeriscono bene per mancanza di lattasi (enzima specifico)
Grassi:
Sono fondamentali per l'organismo in quanto costituenti delle cellule, forniscono al corpo energia e quindi calore. Sono presenti in tutti gli alimenti e possiamo distinguere quelli di origine vegetale (olii) da quelli di origine animale (strutto o lardo) e sono indispensabili nella dieta di ogni cane. A seconda delle tolleranze del cane possiamo aggiungere ai pasti del nostro pug un poco di olio d'oliva, o di semi, o del lardo.
Carboidrati:
sono fonte di energia necessaria al lavoro muscolare e alle varie attività del corpo, questi sono contenuti nel: Riso, pasta, pane, polenta ecc
Verdura e frutta: contengono vitamine e sali minerali e fibre, ma se il cane è intollerante possiamo sostituirle con un integratore vitaminico e di sali minerali, e fibre come la crusca.
Come abbiamo già accennato in precedenza, le combinazioni di questi alimenti devono essere stabilite in base allo stato fisiologico del cane, ad esempio: un
cucciolo carlino ha un esigenza quasi tripla rispetto all'adulto, così come il numero di pasti, mentre un cucciolo di 2 mesi ha bisogno di 4 somministrazioni, un adulto necessita di una soltanto.
Mangime secco o crocchette

Il mangime secco è composto da vari nutrienti in grado di soddisfare le esigenze del cane senza l'aggiunta di un altro alimento o di un integratore, permettono una formulazione della dieta in base ai reali fabbisogni del
carlino con un rapporto corretto di proteine e carboidrati, con l'integrazione vitaminica e minerale completa, nè in eccesso, nè in difetto, come spesso succede nella preparazione casalinga delle razioni. Ci sono in commercio mangimi adatti ad ogni fase della crescita del cane, ad ogni stato di salute, e per le intolleranze alimentari. E poi diciamo la verità...se non si ha molto tempo a disposizione il secco è molto più comodo. Il problema del secco però è che non sappiamo cosa c'è dentro quel sacco!! Le materie saranno di ottima qualità? Quale marca è la migliore? Purtroppo non possiamo fare nomi di marche, ma il vostro allevatore o veterinario di fiducia saprà di sicuro consigliarvi il secco migliore.
Alimentazione del cucciolo
All'età di 30 giorni si , può cominciare lo svezzamento del cucciolo, introdurremo i nuovi alimenti uno alla volta, senza fretta, un pò come si fa con i bambini in modo da vedere se ci sono delle intolleranze. Si comincia con della carne bovina macinata,( che se è di buona qualità può essere somministrata cruda o appena scottata) se dopo qualche giorno vediamo che il cucciolo pug non ha problemi nella digestione e non presenta diarrea si aggiunge alla carne una fetta biscottata, dopo qualche altro giorno si inserisce un 2° pasto, questa volta al posto della fetta biscottata metteremo del riso ben cotto. Se il cucciolo reagisce bene, dopo 3-4 giorni si introduce un 3° pasto fatto di carne e fetta biscottata. Fino ad arrivare al 4° pasto fatto di carne riso e un cucchiaino di olio d'oliva. A questo punto lo svezzamento sarà concluso e il nostro cucciolo avrà circa 50 giorni. Alcuni allevatori per una questione di comodità decidono di svezzare i cuccioli carlino con le crocchette, può andar bene lo stesso, ma in questa fase secondo me è meglio l'alimento naturale. Una volta quindi svezzato il cucciolo dobbiamo decidere se proseguire l'alimentazione con quella naturale o sostituirla con le crocchette. Se decidiamo per il naturale, a 50 giorni dobbiamo inserire un integratore vitaminico e minerale. Continueremo nel frattempo ad aggiungere alla dieta nuovi alimenti, come il latte, se il cucciolo lo tollera potremmo somministrarlo nel pasto della mattina con fette biscottate. Andremo quindi ad inserire del formaggio come il parmigiano che essendo ricco di calcio farà benissimo al nostro piccolo pug, passeremo quindi con l'aggiunta di verdure, come la carota, lo zucchino ecc e per finire anche il tuorlo dell'uovo che possiamo dare anche 2-3 volte la settimana. Se decidiamo per il secco, inseriamololo gradatamente, ad ogni pasto le proporzioni saranno un terzo di secco e tre quarti di quello naturale, se il cane non presenta intolleranze dopo 4 giorni le proporzioni saranno 50 di secco e 50 naturale, dopo altri 4 giorni daremo 3 quarti di secco e un terzo naturale, dopo altri quattro giorni somministreremo solo secco. Per quanto riguarda le dosi, seguiamo le indicazioni del produttore riportate sulla confezioni,( il carlino è una razza che tende ad ingrassare se notiamo questo fenomeno diminuiamo la dose) per quanto riguarda il numero dei pasti, per entrambe le diete saranno: Pasti 4 da 1 a 3 mesi. Pasti 3 da 3 a 7 mesi. Pasti 2 da 7 a 16 mesi.
Alimentazione del carlino adulto
All'età di 16 mesi il carlino diventa adulto, le esigenze nutritive cambiano, ad esempio, se prima la carne il pesce e il latte erano preponderanti su riso, pasta e pane, costituendo l'ottanta per cento della razione, progressivamente si aumentano le dosi di riso e pasta in rapporto a carne pesce e latte. Fino ad arrivare ad un 50 e 50 o forse meno a seconda delle condizioni del carlino che potrebbe fare attività o no, oppure tendere ad ingrassare o meno. Anche l'integratore vitaminico e minerale andrà cambiato e scelto in base all'esigenza del cane. Naturalmente il vostro veterinario di fiducia conoscendo bene il carlino saprà fornirvi le giuste proporzioni degli alimenti. Se invece il nostro pug si nutre con il mangime secco basta comprare le crocchette per cani adulti e seguire le indicazioni riportate sulla confezione.
Alimentazione del carlino anziano
Quando il nostro carlino, comincerà ad invecchiare, anche l'alimentazione dovrà adattarsi alle sue necessità, il nostro pug avrà bisogno di un apporto calorico minore, e ancora una volta la combinazione degli alimenti dovrà essere riveduta, così come per l'integratore vitaminico e minerale. Per il cane anziano il pasto è quindi a base di carni bianche, uova (meglio il tuorlo che l'albume), fegato, cereali e crusca. Per quanto riguarda invece l'alimento secco acquisteremo quello per cani anziani seguendo le indicazioni della confezione.
Alimentazione della cagna gravida e in fase di allattamento
Nel primo mese di gravidanza la carlina non necessita di particolari cambiamenti nella dieta, mentre a partire dal 2° mese dovremmo suddividere il pasto in 2 o 3 razioni, aggiungeremo un integratore alimentare, e i pasti dovranno essere più nutrienti, ma non di molto, specialmente se la nostra carlina tende ad ingrassare. Anche quando la cagna allatterà dovremmo curare particolarmente l'alimentazione, specialmente se la carlina avrà molti cuccioli. La mamma deve mangiare fino a 3-4 volte più del normale e bere acqua in abbondanza, perché produce un latte di alta qualità, ricco di proteine, grassi e carboidrati. Il fabbisogno nutritivo della mamma aumenta soprattutto riguardo a certi elementi, come il calcio; se non viene correttamente nutrita la femmina può andare incontro a malattie, perché per produrre il latte attingerà alle risorse del proprio organismo Naturalmente il parere del veterinario è quello più indicato.

Divieti alimentari
Il carlino è una razza che tende ad ingrassare quindi No agli avanzi della tavola, e agli spuntini extra, un buon osso di pelle di bufalo lo terrà occupato quando voi mangiate!No ai dolci in genere, è vero...! E' difficile non farsi convincere quando ti guarda con quegli occhioni supplichevoli e la sua aria un pò imbronciata il carlino è molto goloso, ma i dolci proprio non li digerisce sono per lui come un veleno. Se proprio non possiamo resistere, diamoli un pezzetto di frutta come la mela o la pera.

Diete alternative



Alimentazione Barf

Molti proprietari di cani, allevatori e veterinari sono ora del parere che il cibo commerciale è una delle principali cause della cattiva salute dei nostri animali, e cercano alternative ai prodotti alimentari commerciali. Una di queste alternative, che ora ha sostenitori in tutto il mondo, è chiamata la dieta BARF(Bones and Raw Food). Ma che cos'è la dieta barf? Praticamente è un alimentazione a base di ingredienti freschi e crudi. In questo modo, si vuole tentare di imitare il più possibile, l’alimentazione di canidi selvaggi, come per esempio quella del lupo.Anche se il lupo non è un carnivoro puro. Oltre che a mangiare la sua preda il lupo mangia anche frutta, erbe, bacche, radici, insetti e anche feci degli erbivori. Ma soprattutto il lupo, mangia selvaggina grossa. Della preda viene mangiato quasi tutto e solamente le ossa grosse, gran parte del pelo, della pelle e dell’intestino, vengono lasciati.

L’alimento base della dieta Barf è il pollo (per questioni di reperibilità e costi) spesso sotto forma di colli e ali: ma ogni altra carne è ammessa e gradita, dalla selvaggina al manzo, con la sola esclusione del maiale di provenienza non sicura (per via della pseudorabbia suina trasmissibile al cane) e di alcuni pesci come il salmone che, se somministrato crudo, può trasmettere parassiti pericolosi per il cane.
Particolare importanza è poi attribuita a frattaglie (che non devono mai mancare), ossa piccole e cartilagini (somministrate crude, intere o tritate con la carne), ossa grandi per la pulizia dei denti, verdure e integrazioni. Possono essere somministrati anche uova e latticini (formaggi tipo cottage cheese, ricotta, latte o yogurt).Per quanto riguarda i carboidrati i barfers tendenzialmente li evitano, specie i “grani”, in quanto ritengono il cane un carnivoro che non ne necessita.Qualcuno somministra patate, patate dolci e tuberi simili. Alimentando un cane con il cibo crudo tutti i vari nutrienti contenuti non subiranno danni causati dalla cottura, molti proprietari di cani, adottando questo tipo di alimentazione hanno riscontrato notevoli benefici sui prorpi cani come: Niente tartaro Nessuna puzza cattiva di cane Pochi parassiti Sistema immunitario forte Quantità di feci inferiore Tendini forti Muscolaturamigliore Aiuto in caso di malattie alle ossa (artrosi, artrite,ecc.) Minori problemi di crescita Ridotto drasticamente il rischio di torsioni dello stomaco Pelo bello, sano e lucido ecc. Naturalmente prima di passare a questa alimentazione è bene consultare il nostro veterinario di fiducia.
Per maggiori informazioni vedi: barf.it

Alimentazione Vegan
Esiste un tipo di alimentazione in contrapposizione all'alimentazione barf, che esclude dalla "ciotola" del nostro carlino tutte le proteine animali, sostituendole con quelle vegetali, si tratta dell'alimentazione Vegan. Secondo i sostenitori di questa dieta non esiste evidenza scientifica in base alla quale ritenere che i cani non possano condurre esistenze attive e sane alimentandosi con una dieta vegan. Il cibo vegan preparato in casa o industrialmente può inoltre evitare i potenziali effetti deleteri di molti cibi industriali a base di carne. Alcuni suggeriscono maggiori benefici: "tutti i cani ne trarrebbero vantaggi per la salute ed il temperamento. Questa dieta riduce di gran lunga i rischi di cancro, infarti, attacchi di cuore e altri tra i disordini e le malattie più comuni" (W. Fox, Veterinario).

Le fonti migliori di proteine sono:
Fagioli di soia, farina di soia, tofu, TVP.Altre fonti utili sono:Legumi (lenticchie, fagioli, piselli), cereali integrali e germe di grano, semi di girasole, semi di sesamo, noci (eccetto castagne e cocco).Una varietà di proteine garantisce un buon bilancio di aminoacidi, per es. dando legumi e cereali nello stesso pasto.

Grassi e oli
Saturi: margarine, olive e olio d'oliva.
Medi: noci, cocco, germe di grano e i loro oli.Insaturi: olio di semi di girasole, olio di semi di cartamo, olio di mais, olio di lino, olio di soia, margarine leggere che hanno un alto contenuto di polinsaturi.I cani utilizzano bene gli oli insaturi. La vitamina E aiuta il metabolismo degli oli insaturi. Gli oli insaturi si ossidano, riducendo il loro valore nutrizionale, se esposti alla luce, al caldo e all'aria.
Carboidrati
Cereali e derivati (farina, pane ecc.), banane, castagne, acagiù, legumi, pere, frutta secca, patate, zucchero ecc. È rarissimo che i carboidrati manchino, in una dieta mediamente variata. L'amido delle patate può causare diarrea in alcuni cani.
Fibre e vitamine
Verdure crude, crusca e cereali integrali, legumi, e frutta.
Naturalmente, si prevede una dieta differenziata in base alla razza all'età e all'attività del cane.
Per maggiori informazioni vedi: VeganHome

L'igiene del Carlino

Quando si parla di igiene si parla di "bagnetto", il primo si fa verso i tre mesi. Prima di lavare il nostro pug mettete del cotone idrofilo nelle orecchie, mentre dobbiamo fare attenzione che il sapone non vada in bocca e negli occhi. Lo shampoo da usare deve essere delicato adatto al ph del cane, nei negozi per animali ne troverete diversi.




  Il bagno specie se è il primo va fatto in maniera veloce per non stressare il nostro carlinetto, applicate due shampoo e sciacquate abbondantemente fino a che non vedrete residui di sapone, l'acqua non deve essere calda ma tiepida. Asciugate il carlino con un asciugamano, e poi passate il phoon facendo attenzione a non puntarlo negli stessi punti per non bruciarlo.



Finita l'asciugatura un colpo di spazzola toglierà via il pelo morto e donerà lucentezza al manto. Se volete potete frizionare un pò di talco che renderà il vostro pug profumatissimo ( mi raccomando ne basta poco ). Se il vostro carlino è nero ci sono molti prodotti in commercio che vi aiuteranno a renderlo lucido, consultate comunque il veterinario per essere sicuri che non danneggi la cute del vostro pug specie se è cucciolo, se invece non volete rischiare potrete frizionarlo con una pelle di daino e usare dell'olio di visone. Da evitare invece è la pulizia con i prodotti a secco, che sono irritanti per la delicata cute del carlino. Il bagno va fatto una volta al mese.

  • Le orecchie: : Si possono pulire con una garza imbevuta in una soluzione fisiologica, assolutamente vietati i "cotton fioc. La pulizia delle orecchie non va mai fatta in profondità, ma bisogna pulire solo la parte interna mediale del padiglione, in presenza di cerume o sporcizia in profondità, è consigliato l'intervento del veterinario.
  • Gli occhi: La pulizia degli occhi si effettua con un prodotto consigliato dal medico, andremo a bagnare una garza, e tamponeremo delicatamente gli occhi, senza mai sfregare!
  • Piega sopra il tartufo: Va tenuta pulita, per tener lontano gli accumuli di sporcizia e pelle morta, che dimorano indisturbati all’interno, e che potrebbero causare delle vere e proprie malattie cutanee. L'operazione è molto semplice, basta sfregare con un tovagliolo umidificato alla fine di ogni pasto, se necessita di cure più particolari si possono usare soluzioni specifiche dietro consiglio medico.
  • Unghie: Le unghie dei piedi vanno tagliate se troppo lunghe, usando un tagliaunghie, (tronchesino) si taglia l'eccedenza appuntita. Si può anche usare una limetta per unghie per smussare e arrotondare gli artigli, facendo attenzione a non tagliare la parte dove ci sono nervi e vasi sanguigni. Ma se non siete esperti lasciate fare queste operazioni al veterinario.
  • Denti: Infine dovremo abituare il nostro carlino fin da piccolo all'igiene della bocca; all'inizio possiamo sfregare i denti con una garza, poi gradualmente passeremo allo spazzolino con dentifricio, i denti andrebbero lavati 2-3 volte la settimana. E' anche possibile effettuare una pulizia più in profondità, che va effettuata dal veterinario. Oggi con gli ultrasuoni si può fare questo intervento senza bisogno dell'anestesia totale.
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Carlino che osserva una farfalla
Quando si parla di igiene si parla di "bagnetto", il primo si fa verso i tre mesi. Prima di lavare il nostro pug mettete del cotone idrofilo nelle orecchie, mentre dobbiamo fare attenzione che il sapone non vada in bocca e negli occhi. Lo shampoo da usare deve essere delicato adatto al ph del cane, nei negozi per animali ne troverete diversi.

Il bagno specie se è il primo va fatto in maniera veloce per non stressare il nostro carlinetto, applicate due shampoo e sciacquate abbondantemente fino a che non vedrete residui di sapone, l'acqua non deve essere calda ma tiepida. Asciugate il
carlino con un asciugamano, e poi passate il phoon facendo attenzione a non puntarlo negli stessi punti per non bruciarlo.


Finita l'asciugatura un colpo di spazzola toglierà via il pelo morto e donerà lucentezza al manto. Se volete potete frizionare un pò di talco che renderà il vostro
pug profumatissimo ( mi raccomando ne basta poco ). Se il vostro carlino è nero ci sono molti prodotti in commercio che vi aiuteranno a renderlo lucido, consultate comunque il veterinario per essere sicuri che non danneggi la cute del vostro pug specie se è cucciolo, se invece non volete rischiare potrete frizionarlo con una pelle di daino e usare dell'olio di visone. Da evitare invece è la pulizia con i prodotti a secco, che sono irritanti per la delicata cute del carlino. Il bagno va fatto una volta al mese.

  • Le orecchie: : Si possono pulire con una garza imbevuta in una soluzione fisiologica, assolutamente vietati i "cotton fioc. La pulizia delle orecchie non va mai fatta in profondità, ma bisogna pulire solo la parte interna mediale del padiglione, in presenza di cerume o sporcizia in profondità, è consigliato l'intervento del veterinario.
  • Gli occhi: La pulizia degli occhi si effettua con un prodotto consigliato dal medico, andremo a bagnare una garza, e tamponeremo delicatamente gli occhi, senza mai sfregare!
  • Piega sopra il tartufo: Va tenuta pulita, per tener lontano gli accumuli di sporcizia e pelle morta, che dimorano indisturbati all’interno, e che potrebbero causare delle vere e proprie malattie cutanee. L'operazione è molto semplice, basta sfregare con un tovagliolo umidificato alla fine di ogni pasto, se necessita di cure più particolari si possono usare soluzioni specifiche dietro consiglio medico.
  • Unghie: Le unghie dei piedi vanno tagliate se troppo lunghe, usando un tagliaunghie, (tronchesino) si taglia l'eccedenza appuntita. Si può anche usare una limetta per unghie per smussare e arrotondare gli artigli, facendo attenzione a non tagliare la parte dove ci sono nervi e vasi sanguigni. Ma se non siete esperti lasciate fare queste operazioni al veterinario.
  • Denti: Infine dovremo abituare il nostro carlino fin da piccolo all'igiene della bocca; all'inizio possiamo sfregare i denti con una garza, poi gradualmente passeremo allo spazzolino con dentifricio, i denti andrebbero lavati 2-3 volte la settimana. E' anche possibile effettuare una pulizia più in profondità, che va effettuata dal veterinario. Oggi con gli ultrasuoni si può fare questo intervento senza bisogno dell'anestesia totale.
Toelettatura del carlino
Il carlino, avendo un pelo corto, liscio e fitto, richiede un'accurata, toelettatura settimanale, che diventerà più frequente nel periodo delle due abbondanti mute (primavera e autunno). Per la pulizia del mantello è meglio usare una spazzola morbida e non i pettini o le spazzole con i denti di ferro, che potrebbero creare delle irritazioni alla cute. La spazzola bisogna passarla contropelo in modo da portare in superficie il pelo morto e i detriti. Fatta questa operazione, si asporta il pelo morto.
L'igiene oltre che al corpo va estesa anche alla cuccia, sostituite materassini o coperte almeno una volta la settimana, le ciotole vanno lavate periodicamente, e l'ambiente nel quale vive il nostro
carlino va mantenuto pulito.

Consigli di pronto soccorso

Avvelenamenti: Se il vostro carlino ha ingerito delle sostanze pericolose, dovete provocare immediatamente il vomito, un sistema casalingo è quello di somministrare al cane mezzo bicchiere d'acqua in cui sia stato sciolto un cucchiaio da minestra di sale. Oppure stimolate il palato e il retrogola fino a provocare il vomito, fatto questo portate immediatamente il pug dal veterinario
Shock: Lo stato di shock può sopraggiungere quando esiste un grave scompenso cardio-circolatorio; quando esiste una vasodilatazione periferica; oppure quando è presente un accumulo di sostanze tossiche nei tessuti.
Le cause possono essere molte, ad esempio: traumi, emorragie, malattie cardiache o neurologiche, tossicosi, disidratazione, scosse elettriche ecc.
I sintomi dello shock sono le seguenti: mucose pallide, forte abbatimento del cane, diminuzione della temperatura corporea, tremori muscolari, polso frequente, respiro quasi inesistente, perdita di feci e urina, vomito, collasso.Come intervenire: consultate subito il veterinario per eventuali soministrazioni immediate di infusioni o medicinali, fatto questo portatelo subito dal veterinario.
Punture d'insetti: Spesso i carlini, (curiosi come sono), vengono punti da api, vespe o tafani, in genere una puntura d'insetto benchè doloroso causa solo un leggero gonfiore che può essere trattato raffreddando la parte colpita con del ghiaccio. La situazione diventa grave quando il cane nel tentativo di mangiare l'insetto viene punto nel retrogola, la reazione di gonfiore può essere intensa e visto che il carlino ha problemi già di per sè con la respirazione a causa del palato molle che spesso si gonfia, una puntura d'insetto può essergli fatale.
In casi estremi come questo tenete sempre con voi degli antistaminici , fate quindi un iniezione di questa sostanza e correte dal veterinario che potrà intervenire prima che avvenga uno shock anafilattico.
Morso di vipera: Se il carlino viene morso da una vipera può superare l'avvelenamento con il siero antivipera, che dovremmo tenere a disposizione se ci troviamo in campagna durante il periodo in cui sono presenti le vipere nella vegetazione. Va quindi fatta un'iniezione con il siero, dopo di che porteremo subito il cane dal veterinario.
Colpo di calore: Purtroppo il carlino è sottoposto più di altri cani al colpo di calore a causa della sua conformazione, quindi prestate particolarmente attenzione a questo tipo di problema che spesso è fatale per molti pug.
Il colpo di calore si verifica maggiormente in estate, per mantenere la temperatura corporea bassa il
carlino si mette spesso a contatto con superfici fredde, (tipico del carlino è sdraiarsi assumendo la posizione di "rana" sul pavimento) se questo non è sufficiente aumenta la ventilazione polmonare, però a volte tutto questo non basta!I sintomi: comincia a barcollare, la cute è calda e asciutta, polso frequente, dispnea, collasso, morte.Come intervenire: Immergete il carlino in acqua fredda, tenetelo a riposo in un luogo fresco, chiamate urgentemente il veterinario.
Fratture: Le fratture più frequenti nel cane interessano gli arti, la colonna vertebrale e la mandibola, sono spesso causate da incidenti stradali o cadute dall'alto.
In tal caso lasciare il
carlino tranquillo , cercate di muoverlo il meno possibile, e se l'intervento del veterinario non può essere immediato, immobolizzate l'arto con delle stecche di legno, o di cartone e delle bende. Pulite e disinfettate sempre le ferite, poi ricopritele con delle garze.
Ferite: Le ferite sono diverse le une dalle altre quindi non c'è una regola precisa su come trattarle, diciamo che in linea generale, la prima cosa da fare è fermare l'emorragia comprimendo la zona della ferita con un fazzoletto o con telo pulito, se l'emorragia è intensa cercate di bloccarla facendo pressione al di sopra del taglio. Utilizzate un laccio emostatico, qualsiasi cosa a portata di mano va bene ad esempio un cordino una cintura ecc, l'importante è intervenire tempestivamente. Questi interventi sono efficaci se la ferita è negli arti, Se invece la lesione interessa l'addome o il torace, cercate di far pressione con un asciugamano. In entrambe le situazioni immediatamente dopo aver bloccato l'emorragia bisogna disinfettare la ferita cercando di togliere tutto lo sporco, dopo di che è necessario l'intervento del veterinario che constaterà il danno reale e interverrà di conseguenza.
Ferite agli occhi, orecchie e naso: I carlini sono più sottoposti rispetto ad altre razze a subire lesioni agli occhi, dato che questa è la parte più sporgente del muso del pug. I graffi dei gatti e di altri cani possono facilmente lesionare la cornea dei nostri carlini anche in modo grave! Lavate quindi gli occhio ferito con soluzione fisiologica, o acqua borica, in mancanza d'altro va bene anche l'acqua, poi correte subito dal veterinario. Per quanto riguarda le orecchie se vengono ferite sia esternamente che internamente, dobbiamo intervenire comprimendo la zona colpita dalla lesione, dopo di che il veterinario interverrà in maniera appropriata a seconda del caso. Infine quando il carlino ha un emorragia dal naso, comincerà a starnutire in maniera anche violenta spruzzando goccioline di sangue dappertutto, di solito l'emorragia può essere causata da corpi estranei che si sono infilati nel naso e ledono un piccolo vaso capillare. In questi casi per fermare l'emorragia possiamo fare degli impacchi con del ghiaccio, andate subito dal veterinario che provvederà a togliere eventuali corpi estranei conficcati nel naso.
Ustioni: Le ustioni nel cane non sono molto frequenti, in ogni caso in presenza di questo incidente come primo intervento dobbiamo lavare con acqua fredda la parte ustionata, dopo di che possiamo applicare degli impacchi di ghiaccio che ridurranno la vasodilatazione, infine corriamo dal veterinario.
Congelamento: Generalmente sono colpiti gli arti e la punta delle orecchie. In questi casi va portato il cane in un ambiente riscaldato, copritelo con coperte in modo da far salire la temperatura. Massaggiate le parti colpite dal congelamento con delicatezza e cercate di riscaldarle con una borsa di acqua calda, non appena la cute apparirà di un colore rosato capiremo che la circolazione ha ripreso il suo flusso normale.
Soffocamento: In caso di soffocamento l'intervento deve essere molto tempestivo. Tenete aperta la bocca del cane, abbassategli la lingua e guardate in fondo alla gola, se vedete l'oggetto che provoca il soffocamento estraetelo. Se non vedete nulla, prendete il cane per le zampe posteriori e scuotetelo, potete anche dare dei colpi decisi ma non violenti al torace.
Crisi convulsive: Questi disturbi spaventano molto il proprietario del carlino, specialmente se è la prima volta che compaiono. In questi casi è bene tenere il cane in una zona dove non può ferirsi andando a sbattere con spigoli o altro. Finita la crisi convulziva teniamo il carlino in una stanza limitando rumori e luce, copritelo con una coperta e lasciatelo stare tranquillo. Dopo di che portiamolo dal veterinario, in genere le crisi durano pochi minuti.

Vomito e diarrea: Mantenere l'animale a digiuno per 12 o 24 ore e sotto controllo, inducendolo però a bere poco ma spesso.
Può trattarsi di un fatto episodico indotto dall'ingestione di peli, agenti irritanti, troppo cibo o bocconi troppo grossi ma anche effetto di una patologia soprattutto se accompagnato da comportamenti anomali, disorientamento, disturbi dell'equilibrio.
Spesso la diarrea è indotta da parassiti intestinali, alcune volte persino riconoscibili nelle feci espulse, consultare sempre il veterinario prima di somministrare vermifughi e nelle prime ore dalla somministrazione tenere l'animale lontano dagli ambienti domestici per evitarne l'inquinamento dai vermi espulsi in alcuni casi ancora vitali. Consultare il veterinario, che stabilirà le cause del disturbo e stabilirà una cura adeguata.

Stipsi: Una stitichezza prolungata e verificata può essere contrastata con una sporadica aggiunta di olio nella misura di un cucchiaino da caffé alla pappa per rendere più morbide le feci e facilitarne l'espulsione.
Un problema reiterato può nascondere invece patologie molto varie che possono essere gestite solo dal veterinario.
Le cause più frequenti sono comunque alimentazione errata e moto insufficiente.
I cani tendono per istinto a cercare e cibarsi di alcuni tipi specifici di erba che li protegge e ne migliora l'alimentazione fate quindi in modo che possano mettere in pratica questi rimedi naturali e molto efficaci.


Come somministrare i medicinali

Come somministrare i medicinali:

Farmaci per bocca: Purtroppo non tutti i soggetti accettano di buon grado le medicine. I farmaci in formato compressa o capsula possono essere mescolati ad un cibo particolarmente gradito per il carlino, com il formaggio. Se il farmaco è in polvere possiamo mescolarlo con un pò di carne. Tuttavia ci sono casi in cui il farmaco non può essere mescolato al cibo perchè potrebbe rovinarsi o perchè il sapore è talmente forte che il cane lo rifiuta. In questi casi aprite la bocca del carlino introducete in profondità la compressa, richiudetela velocemente e tenendo la testa verso l'alto, massaggiate delicatamente la gola per stimolare la deglutizione. Assicuretevi che il pug abbia ighiottito la pasticca, perchè talvolta il "nostro furbacchione" può trattenere il farmaco nell'angolo della bocca, per sputarla non appena vi sarete voltati!!
I farmaci liquidi possono essere somministrati con siringhe (prive naturalmente dell'ago) o con il contagocce. Tenete sollevata la testa del
carlino, inserite la siringa nell'angolo della bocca tra le labbra e fate defluire il medicinale lentamente, per permettere al cane la deglutizione. Non somministrate mai liquidi tenendo in maniera forzata la bocca aperta, impedendo la deglutizione, potreste provocare il soffocamento!!
Farmaci per uso parenterale: Questo farmaco viene somministrato mediante iniezioni, che a secondo dei casi possono essere fatti sottocute, in muscolo o in vena. E' consigliabile imparare a somministrare le iniezioni sottocute, per poter proseguire una cura senza ricorrere di continuo all'intervento del veterinario. Dovremmo usare sempre siringhe monouso: si procede sollevando la plica della cute lungo il dorso tra il collo e il fianco, disinfettare la cute sollevando il pelo e introdurre la punta dell'ago parallelamente alla spina dorsale del cane, quindi iniettare il farmaco.
Farmaci per le orecchie: Se il nostro carlino è stato colpito da un otite dobbiamo intervenire con farmaci che somministreremo nel condotto uditivo. Tenete la punte dell'orecchio sollevata e introducete il contagocce nel padiglione auricolare lasciate cadere le gocce e poi massaggiate la parte sottostante per far penetrare a fondo il medicinale. Tenete ferma la testa del cane per qualche minuto altrimente scuoterà la testa per liberarsi del farmaco.
Farmaci per gli occhi: Se dovete somministrare un collirio, tenete sollevata la testa del cane e lasciate cadere le gocce di farmaco all'interno dell'occhio. Se invece dovete somministrare una pomata, abbassate la palpebra inferiore e applicate la pomata nella faccia interna della palpebra, lasciate richiudere l'occhio e massaggiatelo in modo da distribuire uniformemente il prodotto.
Supposte: L'impiego di supposte nei cani è raro, tuttavia in alcuni casi può essere necessario. In questo caso, umidificate la supposta con dell'acqua, introdurre il farmaco con delicatezza senza forzare, spingere la supposta in profondità magari aiutandosi con un cottonfioc. Tenete abbassata la coda sulla zona perianale per qualche minuto, per impedire che il carlino espella immediatamente il farmaco.

Le malattie del carlino

Il carlino come tutti gli altri cani può soffrire di svariate malattie: Malattie organiche: Sono tutte quelle malattie che colpiscono un organo, non sempre sono contagose e possono essere più o meno gravi.Malattie infettive: Sono tutte quelle malattie di origine virale o batterica, che colpiscono più organi, sono contagiose e spesso mortali. Ad esempio fanno parte di questa categoria il Cimurro, Lepatite infettiva virale, Herpesvirus, Parvovirosi, Tosse dei canili, Rabbia e Leptospirosi. Oggi esistono dei vaccini per scongiurare queste malattie che hanno spesso un decorso mortale.Malattie infestive: Sono tutte quelle malattie provocate da parassiti come la tenia. E' importante diagnosticare presto questo tipo di malattia che se trascurato può portare alla morte.Micosi: Sono tutte quelle malattie provocate da funghi, e muffe microscopiche, sono contagiose per il cane e per l'uomo, nella maggior parte dei casi sono curabili e spesso si manifestano con una perdita di pelo. ( Un esempio classico è la Tigna)Mallattie congenite: Sono le malattie presenti alla nascita, che vengono causate da disturbi genetici o carenze nutrizionali della madre durante la gravidanza. Gli organi colpiti sono svariati, non sono contagiosi e possono essere più o meno gravi..Malattie ereditarie: Sono tutte quelle malattie causate da particolari geni presenti nei genitori ed ereditati dal cucciolo; Possono manifestarsi alla nascita o successivamente, il cane colpito trasmetterà a sua volta la stessa patologia ai propri cuccioli.. tra le più conosciute c'è la displasia dell'anca ( che tratteremo in seguito)e l'emofilia.

Le malattie tipiche del carlino:

Se parliamo della salute del carlino dobbiamo informare chi si accinge ad acquistarne uno, che questa razza presenta una serie di problematiche, dovute sia alla sua conformazione fisica, che al suo patrimonio genetico:Gli occhi ad esempio, sono la parte più sporgente nel muso del carlino e per questo motivo sono più soggetti a graffi lesioni e punture, correnti d'aria e polvere causano spesso lacrimazioni, e infiammazioni. Ma a volte gli occhi sono colpiti da malattie più serie che possono portare anche alla cecità permanente: Cheratocongiuntivite secca: è provocata da una produzione lacrimale scarsa e insufficiente a mantenere umide le superfici dell'occhio, che si presenta arrossato e con uno scolo dalla mucosa. La cura consiste nell'utilizzare dei prodotti che stimolino la produzione lacrimale. Cheratite Pigmentaria: Spesso si manifesta con piccole macchie scure sulla cornea o sulla parte bianca dell'occhio, specie vicino all'angolo nasale. A volte è interessato solo una parte dell'angolo interno, altre volte è così esteso, da ricoprire tutta la cornea così da provocare la cecità. Una volta identificata e rimossa la causa che provoca l'infiammazione della cornea, la malattia può essere corretta chirurgicamente. Atrofia progressiva della retina: è una patologia ereditaria che consiste nella degenerazione dei vasi sanguigni che circondano la retina. Questa malattia porta alla cecità completa. Le narici troppo strette sono un'altro problema che affligge molti carlini. Oggi gli allevatori seri stanno cercando di selezionare i carlini con le narici aperte, ma vediamo ancora tanti pug con questo problema. La stenosi delle narici è un difetto congenito legato all'eccessiva presenza del tessuto molle nasale, i cani colpiti respirano a bocca aperta, questo disturbo si risolve chirurgicamente.
Ma veniamo ai problemi che riguardano la respirazione. Palato molle allungato: si tratta di uno sviluppo eccessivo del palato molle ( situato dietro la bocca ) provoca un ostruzione di vario grado delle vie respiratorie. Il classico russare dei carlini, è la conseguenza di una forma lieve del palato allungato, altre forme più gravi possono essere riscontrate quando il cane comincia ad emettere dei rantolii e ansima frequentemente, specie dopo sforzi, o stando in ambienti con temperatura elevata. In questi casi il palato molle può ostruire completamente le vie respiratorie, e a questo punto il carlino soffoca e muore. Attenzione al caldo! Può essere fatale. In estate tenete il carlino in casa, ed evitate di sottoporlo a sforsi. In presenza di questi sintomi, dovete abbassare immediatamente la temperatura corporea, magari immergendolo in acqua fredda. Il palato molle allungato si risolve chirurgicamente.
Il carlino può anche venire colpito da una forma cronica di meningoencefalite granulomatosa (un infiammazione del cervello) specifica per la razza, chiamata pug encefalite (PDE). Non sono note le cause e la cura per la PDE, anche se si crede possa essere una malattia ereditaria. Tutti i cani tendono a morire o vengono sottoposti a eutanasia entro pochi mesi dalla comparsa dei segni clinici, che di solito si verificano, tra i 6 mesi e i 3 anni di età.


La salute del carlino è spesso minacciata dalle allergie cutanee di vario genere, che colpiscono sopratutto i cuccioli. Una malattia che colpisce il pelo del carlino è la Rogna rossa o Demodex: Si tratta di una malattia provocata da un acaro parassita chiamato Demodex canis. Il Demodex vive principalmente nel follicolo pilifero dove si riproduce e causa la caduta del pelo. Non è una malattia contagiosa nè per l'uomo nè per gli altri animali. Il contagio avviene solo nei primi 2-3 giorni di vita del cucciolo carlino durante l'allattamento, per contatto diretto con la madre portatrice della malattia: infatti è visibile sul muso dei cucciolini già a 16 ore di vita. I cuccioli nati per parto cesareo da madri infestate e allontanati subito non contraggono la malattia.
Il parassita può essere presente in numero ridotto nella pelle di molti cani sani, senza per questo dare origine alla malattia. Tuttavia, in alcuni soggetti si moltiplica a dismisura dando la tipica sintomatologia: piccole pustole, arrossamento cutaneo, desquamazione, diradamento del pelo (prima compare sulla testa, sul collo e sui gomiti, poi si estende agli arti e alle zampe).
Si stanno ancora studiando le cause scatenanti di questa malattia; tuttavia sembra ormai accertato che esiste una predisposizione ereditaria legata a questa razza (come a molte altre razze a pelo corto – ad esempio bulldog, boxer, dalmata, bassotto, collie, beagle, pastore tedesco ed altri), così come è constatato che alcuni fattori stressanti o debilitanti (generalmente legati all’età puberale) agiscono sul sistema immunitario abbassandone le difese e favorendo la proliferazione dell’acaro parassita.
Carlino affetto da Rogna Rossa o Demodex
La salute del carlino può essere danneggiata anche dalla lussazione mediale della rotula (LMR) è un’affezione, riscontrata nel pug, che si traduce con una posizione anormale della rotula che è in posizione mediale, fuori dalla troclea. La lussazione può essere intermittente o permanente, riducibile o meno, a seconda del grado di gravità. I sintomi della LMR compaiono molto precocemente; possono essere assenti alla nascita, ma le cause anatomiche e funzionali responsabili sono già presenti: la LMR è quindi considerata “congenita”. Inoltre, l’elevata frequenza della LMR riscontrata in alcune razze fa sì che questa affezione venga considerata “ereditaria”: farebbe parte delle 5 affezioni ereditarie più importanti del cane. Il meccanismo di trasmissione ereditario sarebbe di tipo autosomico recessivo o poligenico. Dato che lo studio mostra un rischio maggiore per le femmine, sono state formulate diverse ipotesi: un fattore ormonale, un carattere legato al cromosoma X o, meno verosimilmente, a un solo gene dominante legato al cromosoma X.
Gli animali debolmente colpiti camminano con gli arti posteriori leggermente piegati, dato che questa flessione si aggrava con la gravità della lussazione.
La rotula può trovarsi nella sua posizione anatomica, dato che raramente la lussazione avviene con una riduzione spontanea al momento dell’estensione; può anche essere lussata in permanenza, con possibilità o meno di riduzione, a seconda della gravità del caso.
Le lesioni legamentose hanno un’intensità variabile e interessano sia le strutture muscolo-capsulolegamentose dell’apparato estensore e della grassella, sia l’estremità distale del femore e l’estremità prossimale della tibia.
L’intensità variabile di queste lesioni porta a classificare le LMR in 4 gradi di gravità crescente. Fra gli animali colpiti da LMR, si riscontrano 3 tipi di pazienti: i neonati e i cuccioli, che hanno un’andatura anormale da quando cominciano a camminare; presentano lesioni di grado terzo e quarto;
- i giovani adulti, colpiti da una lussazione di grado secondo o terzo, che manifestano zoppie intermittenti e che sono portati alla visita dato che le zoppie si aggravano;
- gli animali più vecchi, con una lussazione di grado primo o secondo, la cui zoppia, di comparsa improvvisa, è dovuta a un danno a carico di altre strutture articolari (legato al cattivo funzionamento articolare) o all’aggravamento di un dolore di un processo artrosico. La ricerca di una LMR si effettua esaminando l’articolazione della grassella in estensione.
Nei gradi primo e secondo, se la rotula è al suo posto si ottiene la sua lussazione esercitando una pressione lateromediale; la riduzione si ottiene quando si mette l’articolazione in estensione, associando, se necessario, una leggera rotazione esterna della tibia.
In caso di LMR di grado terzo o quarto, la rotula lussata si reperisce mediante palpazione medialmente alla troclea. in questo caso, la riduzione, quando è possibile, è seguita rapidamente da una nuova lussazione. Pur non essendo indispensabile per formulare una diagnosi, l’esame radiografico permette di valutare l’importanza delle deformazioni ossee e l’intensità delle eventuali lesioni degenerative: a questo scopo sono sufficienti due lastre, una con un’incidenza caudo-craniale, l’altra con un’incidenza medio-laterale. La visione tangenziale del femore distale, difficile da effettuare, non è necessaria per valutare la profondità della troclea, che può essere giudicata attraverso la cute, con la rotula lussata, durante l’esame clinico, e, in modo più preciso, dopo apertura dell’articolazione. Le tecniche del trattamento delle LMR riguardano sia gli elementi capsulo-legamentosi, sia gli elementi ossei dell’articolazione del ginocchio, e vengono classificate a seconda dell’obiettivo che cercano di raggiungere.
Gli studi retrospettivi riguardanti il trattamento delle LMR permettono di trarre alcune regole terapeutiche:
- in assenza di zoppia, le LMR di grado I non devono obbligatoriamente essere operate, ma è meglio tenere sotto controllo un eventuale aggravamento;
- le LMR di grado 4, presenti in animali adulti, sono associate a gravi lesioni; il trattamento da adottare è indaginoso e difficile e, nella maggior parte dei casi, non permette di raggiungere un risultato funzionale migliore di quello iniziale;
- in tutti gli altri casi, l’intervento chirurgico deve essere effettuato il più precocemente possibile: un animale che presenta una LMR di grado 4 deve essere operato appena possibile, cioè appena l’anestesia e le tecniche scelte sono applicabili;
- l’analisi dei problemi funzionali e il loro trattamento deve permettere di evitare di applicare alla rotula eccessive costrizioni, che porterebbero a un eccesso di pressione sulla troclea, allo scopo di mantenerla nella sua posizione fisiologica;
in caso contrario, il risultato ottenuto non si mantiene nel tempo e questo insuccesso è accompagnato dalla comparsa o dall’aggravamento di lesioni degenerative di tipo artrosico.
Il trattamento chirurgico applicato in caso di LMR permette di ottenere buoni risultati nei gradi 1, 2, e tre; in caso di LMR di grado 4, con gravi deformazioni ossee e soprattutto con un accorciamento del muscolo quadricipite, la prognosi funzionale è più incerta, ed è tanto più favorevole quanto più l’intervento viene eseguito su un animale giovane. La percentuale di buoni risultati, in studi che associano controlli clinici e radiografici, va dal 50 al 100%.
Infine il carlino può essere colpito anche dalla displasia dell'anca. Questa malattia è una patologia che interessa l'articolazione coxo-femorale: il termine, infatti, indica uno sviluppo alterato, una malformazione della testa del femore, che non si adatta in modo adeguato alla cavità del bacino preposta a contenerla (acetabolo). Ne consegue l'usura e l'erosione delle cartilagini articolari rendendo instabile la stessa articolazione e riportando un movimento scorretto del bacino, più o meno grave, da parte dell'animale. In seguito a questa condizione potrà verificarsi l'insorgere di artrosi deformante.
Questa patologia colpisce cani di qualsiasi razza, indipendentemente dal sesso, ma con un'incidenza maggiore per i cani di taglia grande. Le razze considerate più a rischio sono il Pastore Tedesco, il San. Bernardo, il Labrador, il Golden Retriever, il Rottweiler, i Bovari, i Mastiff, i Carlini, e molti altri, senza escludere tutti i cani incrociati con razze predisposte.
Le cause di questa malattia sembrano essere diverse ma la sua componente ereditaria pare costituire, ancora oggi, quella più influente: secondo alcuni studi pare ormai assodato che la displasia abbia carattere poligenico, cioè che dipenda dall'intervento di più geni e da diverse cause esterne quali ambientali, alimentari e traumatiche. Inoltre è una patologia con andamento recessivo, ciò conferma il fatto che non è sempre vero quando si dice che una coppia di cani non displasici potrà generare soltanto cuccioli sani, potrà saltare una generazione e ripresentarsi a quella successiva e la malattia potrà quindi manifestarsi anche in figli di genitori sanissimi, e viceversa.
Sintomi: la displasia ha esordio con una zoppia più o meno evidente a causa dell'attrito fra le due superifici articolari che provocano dolore. Prima di tutto il cane accuserà una zoppia saltuaria in particolar modo all'inizio dell'attività fisica, che andrà poi migliorando con il movimento. Nel tempo, con l'aggravarsi della situazione, la zoppia tenderà ad aumentare fin quando il cane sarà costretto a movimenti macchinosi e accompagnati da immensi sforzi per alzarsi e sdraiarsi a terra.Diagnosi: a parte la sintomatologia, alle volte fin troppo evidente, è necessario un esame radiologico delle articolazioni coxo-femorali per redigere una diagnosi certa. Il tutto va eseguito con il cane in anestesia generale per via della posizione scomoda e dolorosa (a causa della malattia) che dovrà assumere. La lastra, per avere validità legale (ovvero, per far si che il responso venga trascritto sul pedigree dell'animale), deve essere eseguita da un veterinario autorizzato che invierà, in seguito, le lastre alla centrale di lettura specializzata in questa patologia.Terapia: la terapia può essere di tipo medico – conservativo, basata cioè sulla somministrazione di antinfiammatori, condroprotettori, agopuntura ecc. mirata a ridurre il dolore oppure di tipo chirurgico.

I parametri fisiologici di riferimento:
Temperatura corporea: Molti proprietari di cani, prendono come punto di riferimento il tartufo (il naso), pensando che se questo è umido il proprio animale sta bene, e se il tartufo è caldo o secco corrisponde a febbre o malessere. E' assolutamente errato. Esistono cause ambientali, soggettive e quant'altro che portano il vostro animale ad avere il tartufo secco senza che abbia assolutamente il benché minimo malessere; all' opposto vi possono essere situazioni in cui il soggetto sta malissimo ma ha il tartufo bello umido e fresco. Al mattino la temperatura di solito é più bassa che alla sera. Il rilievo termometrico viene effettuato per via rettale mediante l'utilizzo di termometri prismatici per bambini.
Prima di utilizzare il termometro è opportuno lubrificarlo con olio di vasellina.
Si deve sollevare la coda ed infilare il termometro nell'apertura anale avendo l'accortezza di tenerlo leggermente obliquo in modo che il bulbo sia a contatto con la parete del retto.
Occorre spingerlo all'interno per almeno 1 - 1,5 centimetri e lasciarlo in situ per almeno 3 minuti.
Le pulsazioni cardiache: Si può appoggiare direttamente l'orecchio al torace e ascoltare il battito cardiaco. Oppure si possono rilevare le pulsazioni dell'arteria femorale premendo con il pollice la faccia esterna della coscia e premendo contemporaneamente con l'indice e il medio quella interna. L'arteria sarà quindi compressa delicatamente contro il femore e si potrà percepire il polso.
La frequenza respiratoria: Si osserva il torace calcolando il numero di atti respiratori per minuto, valutando anche il ritmo e l'ampiezza.

PARAMETRI FISIOLOGICI DI RIFERIMENTO
parametri
Cucciolo
Adulto
temperatura corpore
38-39 °C
37,5-38,5 °C
frequenza respiratoria (per min.)*
20-22
14-20
pulsazioni cardiache (per min.)
100-130
60-120

*Con temperatura corporea esterna elevata la frequenza aumenta

Il cane in salute
Cosa osservare
Come deve essere
comportamento
attento,vivace, equilibrato
appetito
presente,adeguato e vigoroso
movimento
coordinato,fluido,
agile



Corporatura Standard Carlino

  • Aspetto generale:Il corpo deve risultare iscritto in un quadrato compatto. Le sue forme testimoniano il "multum in parvo" che è la definizione per eccellenza del carlino. La muscolatura è ben distribuita.
  • Caratteristiche: Grande fascino, dignità e intelligenza.
  • Temperamento: Umore costante, natura allegra e gioviale; il temperamento del carlino e il suo modo di guardare sono le fonti del suo successo.
  • Testa e cranio: La testa è forte, rotonda ma non a forma di mela. Il cranio non porta pieghe. Il muso è corto, tronco, quadrato. Le rughe sono chiaramente disegnate. La testa deve essere massiccia in rapporto al corpo, la maschera ben definita. Sono apprezzabili i nei a fianco della bocca. Nel carlino nero la testa è più difficile da leggere, l'importante è che abbia molte rughe così da sembrare un drago.
  • Occhi: Di colore scuro, molto grandi, di forma globosa, l'espressione è dolce. Quando il cane è eccitato gli occhi diventano brillanti.
  • Orecchie: Minute piccole, al tatto come velluto. Sono ammesse due tipi, l'orecchio a rosa, che cade piegandosi indietro scoprendo il condotto esterno, e l'orecchio a bottone, con il padiglione rotondo che cade in avanti, in modo da coprire l'orifizio. L'orecchio a bottone è preferibile.
  • Bocca: Leggero prognatismo inferiore, la mascella deviata lateralmente, i denti e la lingua visibili a bocca chiusa sono tre difetti molto gravi. La mascella inferiore è larga, gli incisivi inferiori sono su una linea pressochè diritta.
  • Collo: Leggermente rilevato in modo da ricordare nel suo profilo superiore la parte convessa di un cimiero, spesso e forte, di una lunghezza sufficiente per portare la testa con fierezza.
  • Zampe anteriori: Molto forti e diritte sono di una lunghezza moderata che si adatta molto bene alla taglia del corpo. Le spalle sono assai oblique.
  • Zampe posteriori: Molto forti e di media lunghezza, poste sotto il torace diritte e parallele quando sono viste da dietro, il posteriore è ben angolato.
  • Piedi: Nè lunghi come i "piede di lepre" nè tondi come i "piedi di gatto". Dita ben separate e unghie nere.
  • Corpo: Corto e solido, con torace largo, e buoni fianchi, la linea dell'addome è diritta.
  • Coda: Detta a spirale, è attaccata alta e forma un anello il più chiuso possibile sopra il dorso, la doppia spirale è molto apprezzata.
  • Andamento, movimento: Visto dal davanti gli anteriori devono alzarsi e posarsi a piombo della spalla, mentre i piedi restano in avanti, nè in dentro nè in fuori. Visto da dietro il movimento si svolge nell'asse del corpo. Azione potente per gli anteriori, che si portono bene in avanti. I posteriori si muovono con scioltezza, mettendo in evidenza l'articolazioni delle graselle. L'andamento è caratterizzato da un leggero rullio della parte posteriore. Il rullio è molto apprezzato.
  • Pelo: Fine, liscio, corto, morbido e lucido, nè duro, nè lanoso.
  • Colore: Il carlino può essere fulvo, nero, argento, o albicocca. Ogni colore è ben definito in modo da vedere il contrasto netto tra manto e maschera. Nel carlino nero è importante che il colore sia di un nero lucido, che ricorda un drago nero. Il muso, le orecchie, i nei sulle guance, il diamante sulla fronte e la riga sulla schiena sono scure, ma non nere.
  • Peso: Il peso varia da 6,3 a 8,1 kg. 
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